A caccia di farfalle lungo il Ticino
Come si catturano le farfalle? Niente paura, non abbiamo nessuna cattiva intenzione! Non vogliamo catturare questi animali leggiadri nel vero senso della parola, ma soltanto catturale con lo sguardo, in religioso silenzio. Tuttalpiù il nostro scopo è quello di fissare e immortale l’animale con l’obbiettivo della macchina fotografica. Tutto ciò è possibile addentrandosi nei boschi che si estendono nel Ticino, tra Milano e Novara. Il nostro scopo e auspicio è quello di realizzare un catalogo delle circa 100 specie di farfalle che vivono in quest’oasi protetta, il Parco del Ticino. Proprio per questo, dato che si può riuscire nell’impresa, solo se si conoscono le specie e si è in grado di distinguere le une dalle altre, il parco ha organizzato un corso di “butterflywatching”, per osservare da più o meno vicino, le diverse specie ed imparare a riconoscerle. Con questo corso, si potranno trasformare tanti osservatori e studiosi di queste fanatstiche creature in ricercatori al servio di una buona causa, quella di salvaguardare queste fragili creature e l’ecosistema in cui vivono.
La missione dei volontari è quella di raccogliere tra le sponde del fiume e i boschi circostanti, una grande mole di dati con un potenziale scientifico eneorme che saranno inseriti nell’Atlante delle farfalle del Parco del Ticino. Questo parco, creato nel 1978, è conosciuto anche come Parco Valle Ticino, ed è costituito da un’area protetta che sorge, appunto, vicino al fiume Ticino al confine con il parco naturale lombardo della Valle del Ticino, in undici comuni della provincia di Novara. Comprende una area ricca di boschi, prati e brughiere. Un’arteria azzurra immersa nel verde che offre riparo a tante specie animali. Un’oasi protetta in cui vivono centinaia di farfalle, oltre ad altri generi di insetti, piante, uccelli. Le farfalle che proliferano in questo habitat sono indice del fatto che quest’area gode di un ottimo stato di salute; sappiamo infatti che prorpio le farfalle sono molto sensibili all’inquinamento e ai cambiamenti climatici.
Lo scorso anno, i ricercatori hanno segnalato la presenza della «Vanessa Atalanta», in fuga dall’inverno del nord europa e di un unico esemplare della Melanargia Galathea, che negli anni precedenti non era stata neppure vista. Questa iniziativa, finanziata da fondi dell’Unione Europea, è stata riconosciuta essere di molto valore per la salvaguardia del territorio e delle specie protette. Il progetto è coordinato da Francesco Gatti, responsabile scientifico, naturalista e biowatcher. Gatti studia la distribuzione di farfalle e uccelli, applicando spesso i principi della citizen science, ed è un divulgatore di scienze naturali e promotore di pratiche ecoturistiche.
Sono un appassionato di farfalle e mi piace poterle ritrarre con la mia macchina fotografica. A che mi chiede perchè fotografarle, ecco una buona ragione per farlo. La fotografia non solo ci restituisce tutta la bellezza di un animale fragile, effimero, delicato ed elegante insieme, che è anche molto difficile da catturare con l’obbiettivo, ma può contribuire anche a proteggere e salvare tante specie animale in via d’estinzione. Questa iniziativa ne è la prova e lo dimostra. Quello delle farfalle è un universo difficile da comprendere e interpretare e grazie alla fotografia possiamo fare in modo che tutti possano avvicinarsi ad esse per comprenderlo meglio. Ad esempio, nella foto qui sopra è stata immortalata la Charaxes jasius, la più “tropicale” tra le farfalle italiane. Uno scatto raro e prezioso da cui è possibile ricavarne una bellissima stampa tipografica affidandoti ad un professionista come Stampaprint.